Bambini che non ascoltano. Come fare?

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Ogni genitore si sarà lamentato, stanco e disperato, che fa fatica a farsi ascoltare da suo figlio. È sempre la stessa storia, un genitore si trova in difficoltà perché suo figlio, che può avere 3 anni o 18, o 25 si fa i fatti suoi senza prestargli attenzione. 

“ non ce la faccio più con te”

“ sei sempre lo stesso, non mi ascolti mai”

“ se mi avessi ascoltato non saresti inciampato”

Come comunichiamo con nostro figlio?

Innanzitutto partiamo dal presupposto che il bambino comunica e presta attenzione come ha imparato a fare, osservandovi!

Se mamma e papà si urlano addosso, inveiscono fra di loro, o non si parlano proprio, oppure si parlano da una stanza ad un’altra, come potrebbe prestare attenzione a ciò che noi genitori gli stiamo dicendo? 

O ancora.. se mamma parla con il figlio e nel frattempo ascolta la musica oppure utilizza il cellulare o guarda la tv, perché il bambino dovrebbe fare diversamente e quindi smettere di giocare per ascoltarvi?

Come farsi ascoltare dal bambino

Parlare sempre alla loro altezza

E’ necessario abbassarci e parlare ai nostri figli guardandoli negli occhi. Quante volte è capitato di parlare con lui mentre sta giocando e magari tu, mamma, sei in un’altra stanza? 

Tono calmo e poco accelerato

Non bisogna urlare quando comunichiamo con un bambino, a maggior ragione quando non ci ha ascoltato. Perché non ha fatto quello che gli ho detto? Perché fa sempre di testa sua? Urlargli contro non ci porterà a comprendere il motivo ma ad accendere una miccia per una possibile discussione e a starne dispiaciuti sarete in due. Bisogna essere chiari e diretti, usare frasi semplici e corte.

“Glielo ho ripetuto mille volte!” Bisogna ripetere all’infinito il concetto che si vuole trasmettere

I bambini hanno i loro tempi, anche per capire i concetti che cerchiamo di spiegare loro e per capirne le conseguenze. Mai dire “ te l’avevo detto” susciteremmo un senso di colpa, ma è un bambino, non è colpa sua!

Diamo voce alle nostre emozioni

Raccontiamo le nostre emozioni ai nostri figli, ad esempio: “La mamma è triste perché…” e chiediamo a loro come si sentono “ ti vedo giù, sei triste? Arrabbiato?…”  Il modo più efficace per farsi ascoltare dai bambini è essere sinceri. Inoltre gli insegniamo a comprendere, a riconoscere e a condividere le emozioni, ma sarà anche occasione di sapere perché in quel momento non ci stava ascoltando e cosa sta provando.

E quando lo rimproveriamo? 

Se lo state rimproverando, cercate il più possibile di mostrare fermezza nel momento in cui interagite con il bambino, che non equivale a dire alzare la voce!!! Poche parole, ferme ma coerenti. Il bambino lo percepisce soltanto come una perdita di controllo di mamma o di papà, piuttosto apprestatevi a dare indicazioni sul comportamento corretto da adottare.

Non esiste una formula magica che possa dare risultati ottimali, ma certamente ci sono dei comportamenti corretti che i genitori potrebbero utilizzare: mamma e papà, ricordatevi che siete in due!!!

Dare al bambino delle regole pertinenti e comprensive, motivando sempre il perché della regola. Inoltre sarebbe utile creare una lista di regole a cui attenersi e crearla, perché no, insieme a lui. È necessario che ci sia coesione tra i genitori, in caso contrario, metodi educativi differenti potrebbero trasmettere segnali non chiari al bambino che non sarà in grado di comprendere com’è giusto comportarsi e quindi non ascoltarvi quando gli dite di fare o rispettare qualcosa. Ovviamente le regole devono essere adeguate all’età del bambino, ovvero bisogna che ci sia corrispondenza tra la richiesta e la capacità comprendere del bambino in funzione dell’età.

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