Sono convinta che sia una scena nota a tutti:
sei davanti a tuo figlio e lui inizia a parlare ad alta voce oppure il bambino sta giocando con un amichetto ed inizia ad urlare o magari si siede a tavola ed inizia a strillare che lui quella cosa non la mangia!
La voce nei bambini
La voce è uno strumento che il bambino utilizza per entrare in relazione con il mondo, sin da piccolo. Tuttavia alcuni bambini non sanno come utilizzare la comunicazione in modo funzionale e quindi può accadere che urlino invece di produrre tipicamente le prime parole.
Capita spesso che i bambini quando interagiscono o parlano con i genitori o con gli altri bambini o quando giocano, strillino o urlino.
Spesso è una fase fisiologica della crescita.
Il bimbo deve imparare ad autoregolarsi come ha fatto con il controllo degli sfinteri, i ritmi fisiologici, il controllo muscolare e la coordinazione, dovrà farlo anche con il tono della voce.
Le continue urla però appesantiscono spesso i genitori che non sanno bene come gestirli e finiscono per urlare a loro volta, soprattutto quando si trovano in luoghi pubblici perché devono ripetere all’infinito di fare silenzio, abbassare la voce, fino a volte impedirgli di giocare.
Ma perché i bambini urlano?
I motivi possono essere numerosi. Primo tra tutti, c’è lo stile familiare.
Come parlate voi genitori? Se siete abituati a urlare, anche per chiedere delle cose semplici (come passami il sale o a che ora torni dal lavoro?) anche il bambino imparerà a parlare in questo modo.
Talvolta il bambino urla perché passa la sua giornata in un ambiente rumoroso, come un asilo, e per farsi sentire deve alzare la voce. Questa abitudine resta tale anche quando non ne ha realmente bisogno.
Oppure il piccolo tende a gridare per attirare l’attenzione. Si sarà reso conto che non viene ascoltato, magari perché in casa tendete a parlare tutti insieme o perché siete distratti. Avete, per caso, la tv o la radio sempre accesa?
Altra possibilità, i bambini urlano per fare i capricci. È un classico e lo fa la maggior parte dei bimbi intorno ai due anni.
Se un bambino urla contro gli altri bambini, a scuola, al parco o in qualsiasi altro luogo, è bene comprendere quale sia il motivo. È un capriccio? È prepotenza perché vuole ottenere a tutti costi qualcosa? Vuole comunicare qualcosa ma ancora non parla? È una reazione ad una azione ricevuta?
Le domande da porci sono tante.
Come genitore.. importante!!!
Quello che devi fare tu, come genitore è:
– Abbassare il tuo tono e magari creare un ambiente silenzioso.
– Mostragli che si può parlare senza alzare la voce ed è più facilmente comprensibile.
– Dimostrare che per lui ci sei e che sei disposto a fermarti almeno 5 minuti per conoscere quello che ha da dire o per rispondere alle sue domande.
– Ridurre i rumori in casa: spegni la televisione, abbassa la radio, evita di urlare da una stanza all’altra o di parlare mentre si sta facendo altro. Sono tutte situazioni in cui la voce si alza anche senza volerlo.
– Bisogna insegnargli a contestualizzare, ci sono dei luoghi in cui è possibile scaricarsi ed essere più liberi di esprimersi e degli spazi in cui invece si deve stare più contenuti e rispettare gli altri.
– Se urla contro altri bambini, chiedigli innanzitutto cosa è successo, cosa lo ha portato ad urlare. Proponigli il modo alternativo che poteva utilizzare per interagire con gli altri bambini, i cosiddetti role playing. Sono molto importanti per fare comprendere al bambino, tramite noi genitori, quale sia il modo più opportuno per comportarsi, in questo caso: piuttosto che urlare cosa potevi fare?
Come comportarsi dunque?
Quando si mette a strillare è bene che tutti, “genitori, nonni e tata”, abbiano lo stesso atteggiamento. È fondamentale mettere dei paletti e mostrarsi irremovibili sulle decisioni condivise.
Non reagire mai con rabbia o frustrazione, ma mostrati calma e imperturbabile.
Non alterare il tuo comportamento in seguito agli strilli, altrimenti rischi di perdere “non una battaglia, ma la guerra!”.
Inoltre non fare capire che pianto e urla ti mettono in imbarazzo in pubblico, meglio ignorare gli strepiti, parlare al bimbo con voce calma e tranquilla mostrandoti indifferente. Se sei imbarazzata dagli sguardi altrui, meglio spiegare che si tratta solo di un capriccio piuttosto che cedere per farlo stare buono.
Cerca di rispettare il più possibile gli orari del bimbo, in particolare quelli della pappa e del sonno.
In questo modo sarà più tranquillo e meno irritabile.