Quante volte ti sei lamentata con amici o familiari (o anche un terapeuta), “Ho urlato, tenuto conferenze, minacciato, dato time-out, portato via i giocattoli, cancellato le gite, pregato e anche dato sculacciate – e non è servito a nulla!”?
Con un bambino occorre regolare con precisione tutte le attività che lo riguardano, seguendo le regole del buon ordine. Tutta la sua piccola esistenza quotidiana deve essere ben regolata e non essere mai modificata in nulla per i suoi capricci o per il suo umore, in quanto così impara fin dall’infanzia a uniformarsi alle regole del buon ordine.
In passato l’obbedienza dei piccoli rappresentava il rispetto dell’ordine e delle regole. Ciò, però, voleva dire imporre la proprietà volontà senza motivare le scelte prese rispetto ad una regola imposta.
Si disciplina, no punizioni
Se vuoi insegnare al bambino a comportarsi bene, ti consiglio di intraprendere la strada della disciplina e non delle punizioni!
Essa comprende una spiegazione del comportamento inadeguato e il reindirizzamento a un comportamento accettabile – insieme al rinforzo positivo ogni volta che il bambino fa una buona scelta di comportamento.
Spesso, il modo migliore per disciplinare un bambino è farlo attraverso un semplice programma di modificazione del comportamento.
Il controllo nei bambini
Gli atteggiamenti tipici di un bambino che vorrebbe dominare progressivamente il proprio mondo sono:
- Dorme quanto vuole e sceglie lui come prepararsi alla nanna
- Mangia ciò che vuole e quando vuole
- L’igiene personale solo quando desidera
- Rende la spesa un inferno
- Richieste continue
Cosa devi fare nella pratica
L’idea è quella di ritorno al buon senso, un vero accordo con il bambino, sulla base del rispetto dell’altro. I genitori devono stare attenti quando il bambino manifesta un certo tipo comportamento. L’escalation dei suoi comportamenti segna sempre più spesso una carenza educativa, una mancanza di proibizioni e non una carenza affettiva.
Molto efficace risulta il rinforzo positivo del comportamento: definisci obiettivi raggiungibili, appropriati all’età del bambino e quindi premia sistematicamente ogni piccolo successo fino a quando il comportamento diventa routine.
Se si vogliono modificare specifici comportamenti è più efficace ricorrere a strategie che si basano su premi piuttosto che su punizioni!
I bambini sono infatti molto più motivati a fare qualcosa se così facendo ottengono un risultato positivo: “controllano” in tal modo la situazione attraverso il proprio comportamento e hanno una gratificazione per la fatica impiegata.
Come gestire i premi
Per quanto riguarda i premi, devi sapere che:
- forniscono ai bambini un incentivo temporaneo a provare nuove modalità di comportamento;
- possono essere concordati con il bambino, dandogli così l’attenzione e il “controllo” di cui ha bisogno;
- possono essere beni materiali, ma anche attività (per esempio tempo di gioco esclusivo con mamma o papà o con i compagni di classe);
- dovrebbero essere cose attraenti ma piccole (sebbene commisurate allo sforzo richiesto al bambino).
Il primo passo, però, è decidere esattamente quali comportamenti modificare (quelli cioè che si verificano “ogni volta che”, creando disagio, confusione, conflittualità), scomponendo eventualmente il comportamento problema in componenti più piccole e partendo quindi da quelle più semplici.
Se, per esempio, il comportamento che vuoi modificare è che il bambino lasci in ordine la propria stanza prima di andare a cena, evitando i tuoi continui richiami, devi individuare alcune azioni specifiche (meglio non più di un paio) che dovrà compiere (es.: rimettere tutti i giochi nelle relative scatole, in massimo 5 minuti). Dovrà poi essere chiaramente stabilito anche il premio, le sue caratteristiche e le condizioni per ottenerlo.
Come si consegnano i premi
I premi vanno consegnati ” all’improvviso” ovvero il bambino metterà in atto il comportamento non in funzione del premio da ricevere ma spontaneamente. Mai dire ” se fai questo ti di un premio!” Ma… Quando il bambino riuscirà a ” mettere in ordine i giochi, magari anche aiutati da noi, al termine daremo il premio”. Tuttavia via i premi non sono uguali per tutti ma dipende dalle preferenze del bambino. Potrebbe essere alimentare o materiale. Di piccole o grandi dimensioni. Il tipo di premio dipende dalla frequenza del premio stesso e dal tempo.
Esempio: Mattia non vuole fare mai i compiti e gli piacciano le figurine. Per iniziare, ogni volta che Mattia finirà una lettura o una paginetta di matematica darò una figurina. Al termine della pagina successiva un’altra ecc… Ma si potrebbe anche ridurre il tempo e dare il premio dopo metà pagina o 4 operazioni di matematica.
È bene individuare le difficoltà del bambino e suddividere il compito con conseguente premio. Per questo sarebbe necessario consultare uno psicologo, il rischio sarebbe quello di ” sbagliare” e rinforzare al contrario un comportamento.
Alcuni possibili premi
- Bonus tempo per tv /pc
- Invitare un amico a casa
- Andare con la famiglia alle giostre
- Gioco al giornalaio
Chiaramente i premi vanno personalizzati e devono essere proporzionali all’impegno richiesto.
Da cosa dipende la buona riuscita del programma
Affinché il programma sia efficace è necessario:
– Positività
Lodare (in modo credibile, dunque non sproporzionato) i comportamenti positivi, comunicare fiducia al bambino rispetto alle sue capacità di comportarsi adeguatamente, premiarlo sempre quando ciò accade.
– Coerenza
Rispettare sempre quanto concordato nel programma, in altre parole dimostrare al bambino che “si fa sul serio”.
– Realisticità
Gli obiettivi definiti devono essere realistici e raggiungibili per il bambino che, altrimenti, perderà la motivazione. Devi essere attenta alle specificità, emozioni e bisogni del tuo bambino nella fase di “ideazione”.
– Collaborazione
Ci deve essere collaborazione tra i due genitori.
– Monitoraggio
Un controllo costante e coerente durante tutta la sua esecuzione.
Con un comportamento gratificante positivo (piuttosto che punire il comportamento negativo e fare leva sulla paura e vergogna del bambino) aiuti tuo figlio a capire che può farcela e aumenti ulteriormente la sua motivazione a fare la cosa giusta.