Accetta il fatto che il tuo bambino, come tutti i bambini, è imperfetto.

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Una bambina di nome L.

L. è una bambina nata prematura, separata dalla mamma per completare la sua crescita in una culletta in ospedale. Dopo quattro mesi arriva a casa, feste e festoni e ci si prepara all’alba del giorno dopo.

L. adesso ha 4 anni, è una bambina molto intelligente, precisa e attenta quando gioca, ma preferisce giocare da sola. Ha un fratello, poco più grande di lei, simpaticissimo, accogliente e affettuoso, ma L. non vuole giocare neanche con lui.

L. ha anche una selettività alimentare

Ogni giorno a scuola è un disastro! I genitori delusi e mortificati non accettano che la bambina stia da sola in classe, che non condivida i suoi giochi e strilli e scalpiti quando qualcuno le prende un gioco o sia assolutamente impassibile se un compagnetto l’abbraccia o si avvicina. Nel tempo diventa anche aggressiva con chiunque.

Quando un genitore si sente impotente

I suoi genitori sono preoccupati e si definiscono stanchi e incapaci di fare qualcosa. Non riescono più ad evitare che la bambina colpisca qualcosa o qualcuno se non la si accontenta. 

Sono genitori giovani e non si aspettavano tutte queste difficoltà. 

Sono genitori arrabbiati “con la vita” perché “ tutto questo è ingiusto” e assecondano in ogni modo le richieste della bambina, diventando centro di attenzioni a discapito di tutti gli altri componenti della famiglia.

La famiglia è essere coppia, essere genitori, essere figli

Non c’è più spazio per la coppia, per la coppia genitoriale, per l’altro figlio.

È importate, anche dopo la nascita di un figlio, mantenere e nutrire i diversi sottosistemi della famiglia.

Ritagliarsi del tempo per la coppia è fondamentale non solo per gli adulti ma anche per i bambini al quale deve essere chiaro e evidente che mamma e papà si amano e che “ lavorano” insieme per crescere bene i propri figli. Bisogna mantenere forte il legame come genitori che si impegneranno a condividere un stile educativo, regole e modalità di gestione.

Non per ultimo dedicare del tempo al sottosistema genitori figli, giocare, cucinare, passeggiare tutti insieme e ritagliarsi un tempo tra genitori e singolo figlio. Ogni figlio è nato dall’unione dei due genitori e sarà unico e irripetibile il loro legame, diverso sicuramente da quello con l’altro. 

Ad oggi la famiglia appare fragile e disorganizzata.

Cosa prova L.?

Un bambino che percepisce il risentimento dei suoi genitori, e il loro pessimismo circa le sue prospettive, difficilmente riuscirà a sviluppare l’autostima e mancherà del giusto spirito per diventare un felice adulto ben regolato.

È quello che prova L. poiché non bastano le attenzioni di due genitori per far crescere bene, non le attenzioni esclusive.

Il bambino percepisce e assorbe ogni cosa del suo ambiente familiare: le dinamiche, le comunicazioni, le emozioni, i conflitti, le regole e le strategie di risolvere un problema. Tutto influirà sul suo diventar grande! 

La famiglia infatti rappresenta un sistema relazionale in cui qualsiasi cambiamento prodotto da un elemento agisce sull’intero equilibrio del sistema. 

Le resistenze dei genitori si basano prevalentemente sulla convinzione di poter fare poco o niente per cambiare la situazione, e come loro dicono , di sentirsi spesso “ vittime” del figlio, sostenendo che in nessun modo hanno influito sul suo comportamento negativo. 

Cosa fare in questi casi

Acquisisci la consapevolezza delle difficoltà che tuo figlio sta affrontando.

Addestrati a guardare gli aspetti positivi.

Condividere regole, modalità di educazione, comunicazione, premi e modalità di disciplina prima tra voi genitori, poi con il bambino.

Crea occasioni per stare tutti insieme una volta a settimana (fare una passeggiata, mangiare un gelato, giocare a palla, fare un puzzle insieme)

Migliora i rapporti con gli insegnanti (se parliamo di bambini di età scolare)

Insegna a tuo figlio, attraverso te stessa, come ci si comporta (chiedere posso, per favore, rispettare il turno, avere pazienza, mantenere una cosa detta) 

Sii sempre coerente nei comportamenti e nella comunicazione , un NO RIMANE NO, non c’è rimodulazione. 

Intervieni sulle competenze sociali, fai interagire il bambino con gli altri bambini sia a scuola che al di fuori, magari andando al parco insieme a giocare.

Se hai bisogno chiedi aiuto ad un professionista.

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