Educazione alla Teatralità

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Oggi vi porto alla scoperta di un teatro dove i bambini ritrovano la libertà di esprimersi, imparano il rispetto del prossimo e a far parte di un gruppo senza per questo perdere la propria individualità.

Ne parliamo con Giuliana Vernengo, fondatrice di “Utopia – Piccola Società Teatrale”, che dal 2014 conduce il laboratorio di educazione alla teatralità presso Pueri e la scuola Thomas More (Via delle Croci,6).

Sei un Avvocato, come sei finita ad insegnare teatro?

Devi sapere che quando avevo 20 anni facevo teatro, poi ho iniziato l’Università ed ho messo tutto in un cassetto.

Dieci anni fa ho vinto il dottorato all’Università di Palermo ed ho scoperto che mi piaceva molto più insegnare che esercitare la professione. Così ho lasciato il lavoro ed ho iniziato ad insegnare diritto a scuola. Contemporaneamente le mie ex compagne di corso di teatro avevano preso il laboratorio teatrale al Don Bosco e così ho cominciato a collaborare con loro.

Dopo qualche anno, grazie anche al grande supporto di Stefania Guccione che ha subito creduto nel progetto, ho iniziato i corsi di educazione teatrale al Pueri. Laboratori ai quali ho affiancato una mia personale formazione perché è vero che mi occupavo di teatro, ma un conto è occuparsi di teatro in senso ampio ed un conto è lavorare con i bambini. Successivamente, siccome Stefania nel mentre era diventata anche la direttrice della Thomas More ed il progetto funzionava, abbiamo portato i corsi anche in questa scuola ed abbiamo trasformato la stanza dove si svolgevano le riunioni degli insegnanti in un teatro.

Perché parliamo di educazione alla teatralità e non di teatro?

Si parla di educazione alla teatralità perché non si danno ai bambini i copioni e si insegna loro a recitare, quella è tra virgolette l’ultima cosa che fanno.

Per un paio di mesi (in base all’età) i bambini giocano con degli esercizi di teatro adattati a loro. L’obiettivo è quello di migliorare l’orientamento spazio temporale, sapersi relazionare, maturare un concetto di fisicità nei confronti del proprio corpo e di quello degli altri, imparare ad avere ad individuare le macro emozioni nel proprio vissuto, imparare a gestire le emozioni e veicolarle.

Successivamente i bambini creano lo spettacolo da portare in scena. Sono loro a scrivere la storia, scegliersi il personaggio, il costume ed aiutano Martina nella costruzione della scenografia.

L’improvvisazione stimola la loro creatività e la loro fantasia donandogli un’occasione impagabile di essere liberi di inventare e di agire imparando, comunque, le regole del gioco.

Tutta la scenografia viene fatta con materiali di riciclo. Anche i costumi di scena sono realizzati con vecchi vestiti.

Fai corsi dedicati ai bambini speciali?

Delle psicoterapeute mi avevano chiesto di fare dei corsi ad hoc nei loro studi e mi sono sempre rifiutata 1. perché ci vuole una competenza diversa dalla mia e 2. si creano dei gruppi ghettizzati e questo non mi piace.

Tutti i bambini sono i benvenuti e ad oggi, per pura casualità, abbiamo un bambino speciale in ogni gruppo.

A quale fascia di età sono dedicati i tuoi corsi?

I partecipanti ai miei corsi sono sia bambini con età superiore ai 3 anni e mezzo che adulti.

E gli adulti che fanno?

Gli adulti stanno creando un copione partendo da un pezzo di vita propria. Ognuno racconta una cosa che lo ha colpito e l’insieme delle esperienze si trasforma in una storia. Eletta Del Castillo, che è l’attrice che li segue, deve poi trovare un’opera che si avvicini a questa storia per poterla integrare.

Chi collabora con te?

Sono 5 donne meravigliose, tutte collaborano alla regia ma ognuna ha dei ruoli più specifici:

  • Giorgia Dainotti si occupa dell’animazione teatrale in senso amplio, della respirazione e della “dizione”.
  • Roberta D’Ignoti è una danzatrice, si occupa del movimento scenico.
  • Clara Guccione studia filosofia del linguaggio e si occupa della scrittura e del trasformare teatralmente quanto detto dai bambini.
  • Eletta Del Castillo è un’attrice professionista, lavora in diverse produzioni, si occupa dei ragazzi e degli adulti in senso più tecnico.
  • Martina Annaloro, architetto e grafico, si occupa delle scenografie.

Progetti per il futuro?

Ci piacerebbe fare dei laboratori di scenografia, corsi bambini – genitori, corsi di improvvisazione ed il club del libro, perché il confronto può essere uno stimolo a leggere.

E’ vero che la Cattolica di Milano ti ha contattata?

Vero! Vorrebbero organizzare dei corsi di formazione per insegnanti ed educatori per utilizzare queste tecniche anche nella didattica in classe ad esempio o per riuscire a disinnescare conflitti tra i ragazzi. Si potrebbe ipotizzare un giorno di fare partire una classe del master che già loro propongono a Milano!

Informazioni

Per informazioni potete contattare il 320 0888881 oppure mandare una mail a utopiasocietateatrale@gmail.com.

Invece se volete rimanere aggiornati sulle loro iniziative visitate la pagina Facebook

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