L’importanza del lavaggio delle mani

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Il lavaggio delle mani costituisce una norma igienico-sanitaria molto valida per interrompere la trasmissione di germi patogeni e prevenire le malattie infettive.

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) classifica il lavaggio delle mani come la misura più importante nel controllo delle infezioni ospedaliere.

Una corretta applicazione delle procedure previene il 40% delle infezioni.

Il Ministero della salute raccomanda come prima regola per prevenire la diffusione dell’influenza, insieme alla vaccinazione, lavarsi bene le mani.

La trasmissione interumana del virus dell’influenza si verifica per via aerea attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce ma anche attraverso il contatto con le mani contaminate dalle secrezioni respiratorie.

Distinguiamo il lavaggio sociale e cioè le normali misure igienico-comportamentali della vita di comunità, dal lavaggio antisettico che una misura igienica sanitaria molto più drastica propria del personale che opera negli ospedali.

Normalmente sulla superficie delle mani c’è una flora batterica più ricca rispetto alle altre parti del corpo. Ciò è dovuto al fatto che le mani toccando tutto ciò che ci circonda (oggetti, animali, ecc.) prendono e trasportano i germi ovunque e attraverso una stretta di mano li trasferiamo ad altre persone.

Lo scopo del lavaggio antisettico (in ospedale) è di azzerare la flora batterica delle mani attraverso il lavaggio con saponi antisettici e frizionando per un tempo più lungo ed evitare di contaminare ambienti sterili.

Lo scopo del lavaggio sociale (in comunità) è di togliere lo sporco e abbassare la carica batterica della flora intestinale e la carica virale per la normale igiene personale giornaliera ma anche soprattutto durante i periodi di epidemie per ostacolarne la diffusione.

Ma non è sufficiente passare le mani sotto l’acqua con del sapone; per essere efficace il lavaggio delle mani deve durare almeno 30 secondi, meglio se la durata è pari a 1 minuto.

La carica batterica si abbassa notevolmente se durante il lavaggio le mani si strofinano l’una con l’altra con una certa energia (frizione delle mani). I saponi liquidi sembrano più efficaci rispetto alle saponette che possono essere un terreno di cultura per i germi.

Non ce ne rendiamo conto ma se ci laviamo le mani senza prestare attenzione al tempo, in genere impieghiamo un tempo inferiore ai 10 secondi per lavarci le mani e questo è un tempo assolutamente insufficiente per abbassare la carica batterica.

Le mani vanno lavate, oltre che quando sono visibilmente sporche, prima di toccare alimenti, quando si esce dal bagno, dopo avere cambiato un pannolino, dopo avere accarezzato un animale, dopo avere tossito o starnutito, dopo avere maneggiato rifiuti, dopo avere soggiornato in ambienti affollati o essere stati in ospedale e in ogni caso quando si rientra a casa.

Per essere più espliciti descriviamo le modalità del lavaggio delle mani con acqua e sapone:

  • bagna le mani con l’acqua;
  • applica del sapone per coprire tutta la superficie delle mani;
  • friziona le mani palmo contro palmo, il palmo destro sopra il dorso sinistro intrecciando le dita tra loro, e viceversa palmo contro palmo intrecciando le dita tra loro, dorso delle dita contro il palmo opposto tenendo, le dita strette tra loro; frizionare ruotando il pollice sinistro stretto nel palmo destro e viceversa;
  • frizionare la punta delle dita della mano destra nel palmo della mano sinistra e viceversa con le dita della mano sinistra nel palmo dx;
  • risciacquare le mani con l’acqua e asciugare con una asciugamani pulita (non usata) o con salvietta monouso;
  • ricordarsi di usare la salvietta per chiudere il rubinetto.

Matteo Noto

Pediatra

Presidente ABIO Palermo

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