Risponde il Pediatra

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Ultimamente si sente molto parlare di celiachia, ci sono dei segnali che possiamo cogliere?

La celiaca è l’intolleranza alimentare più frequente, (1% della popolazione). I sintomi principali sono gastrointestinali: dolori addominali, diarrea, calo ponderale, etc. . Ma si può presentare con molti sintomi atipici. Per questo motivo è detta malattia “camaleonte”o “grande trasformista”. Sintomi atipici sono: pallore, anemia, dermatite, infiammazione della bocca (stomatite, glossite). Menarca tardivo, sterilità, aborti, alterazione del ciclo mestruale, menopausa precoce.
Oppure potrebbe essere assolutamente asintomatica. Il glutine, anche nei soggetti asintomatici, provoca la distruzione dei villi intestinali che si normalizzano dopo dieta senza glutine. A prescindere dai sintomi è importante essere scrupolosi nella dieta perché i soggetti con l’alterazione dei villi della mucosa intestinale hanno un rischio maggiore di sviluppare un linfoma.
La diagnosi si fa cercando la positività delle trans-glutaminasi nel sangue. Se positive la conferma diagnostica di celiachia si ottiene tramite la biopsia intestinale che rivela la tipica alterazione dei villi intestinali.

È vero che non bisogna usare le spugne da bagno?

Le spugne per lavarsi non vanno mai usate né per gli adulti né per i bambini. E’ stato visto che sono un ricettacolo di germi che non vanno via neanche quando sono pieni di sapone. Quando passiamo la spugna sul corpo non facciamo altro che spalmare germi sulla pelle. Occorre lavare i bambini con le mani dopo averle lavate bene perché i germi dalle mani, se ben lavate, vanno via mentre dalla spugna no!

A volte copriamo troppo il bambino, come facciamo a capire che abbiamo esagerato?

Per quanto riguarda quando e come coprire o scoprire un bambino dipende dalla temperatura ambientale esterna e dalla capacità individuale di termo-dispersione. In estate si tende a scoprire i bambini e in inverno a coprirli esattamente come gli adulti. Bisogna ricordarsi che i bambini molto piccoli non hanno una grande capacità di trattenere il calore e/o termo-disperdere il calore, quindi bisogna stare attenti a non lasciarli scoperti quando c’è freddo ma allo stesso modo non lasciarli coperti quando c’è caldo. Bisogna regolarsi sulla temperatura che avvertono gli adulti e su come reagisce il bambino. Alcune volte si vedono mamme con le magliette corte e bambini copertissimi, così non va bene! Se è sudato certamente è troppo coperto e questo non gli fa bene. Ci vuole un pò di buonsenso.

Perché sale e cipolla non si danno nei primi due anni di vita?

Che la cipolla non si dà nei primi due anni è una fake news o se preferite una bufala fotonica. Potete preparare una minestrina o un brodo vegetale dopo i primi mesi di vita e metterci la cipolla cotta: difficile che gli faccia male; può non gradire il gusto, come succede qualche volta quando la madre che allatta mangia cibi che danno un sapore troppo forte o particolare al latte, per cui il lattante rifiuta il latte, ma stiamo parlando di gusto non di alimenti che non vanno dati perché fanno male.
Per quanto riguarda il sale il discorso è diverso. Il sale è cloruro di sodio. Il sodio è il minerale più importante dell’organismo. Mantiene la pressione osmotica nel sangue, trattiene e quindi regola l’acqua corporea nell’organismo. Normalmente il fabbisogno di sale nell’organismo umano è coperto dall’assunzione di nutrienti (proteine, carboidrati, etc.) senza aggiunta di sale agli alimenti. Così facendo si introducono circa 3 grammi di sale al giorno. Quando aggiungiamo sale agli alimenti introduciamo da 6 a 12 grammi di sale al giorno, a seconda se ci piace mangiare più o meno “saporito”. Ebbene se questo sale restasse nel sangue avremmo tutti una pressione sanguigna altissima. Per fortuna il rene è capace di eliminare il sodio in eccesso ma, per fare ciò, deve sottoporsi a un maggior lavoro che con il tempo altera il tessuto renale stesso.
Quindi se nell’alimentazione del bambino non aggiungiamo sale, noi diamo lo stesso il normale fabbisogno di sodio, e non lo predisponiamo all’ipertensione quando sarà adulto e preserviamo i suoi reni, che lavoreranno meno, perché non devono eliminare il sodio in eccesso. Inoltre non abituiamo il bambino al gusto del salato che, quando è troppo salato, non fa bene alla salute per i motivi che ho esposto precedentemente.

C’è un farmaco che un genitore deve sempre avere sempre con se?

Sui farmaci che un genitore deve portarsi appresso dobbiamo distinguere se il proprio figlio è sano o presenta una malattia cronica. Se il proprio figlio per esempio è asmatico allora deve portarsi dei farmaci che servono per risolvere la crisi d’asma come broncodilatatori (ventolin) e cortisone (bentelan). Ma non ci sono farmaci che vanno bene per tutto. Il bentelan non è la panacea per qualunque disturbo, è un cortisonico va usato con oculatezza e quando c’è un effettivo bisogno. Per un bambino sano serve solo un pò di buonsenso più che farmaci.

Dott. Matteo Noto

Pediatra

Presidente ABIO

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