Risponde il Pediatra: Sale e Cipolla

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Perché sale e cipolla non si danno nei primi due anni di vita?

Che la cipolla non si dà nei primi due anni è una fake news o se preferite una bufala fotonica. Potete preparare una minestrina o un brodo vegetale dopo i primi mesi di vita e metterci la cipolla cotta: difficile che gli faccia male; può non gradire il gusto, come succede qualche volta quando la madre che allatta mangia cibi che danno un sapore troppo forte o particolare al latte, per cui il lattante rifiuta il latte, ma stiamo parlando di gusto non di alimenti che non vanno dati perché fanno male.
Per quanto riguarda il sale il discorso è diverso. Il sale è cloruro di sodio. Il sodio è il minerale più importante dell’organismo. Mantiene la pressione osmotica nel sangue, trattiene e quindi regola l’acqua corporea nell’organismo. Normalmente il fabbisogno di sale nell’organismo umano è coperto dall’assunzione di nutrienti (proteine, carboidrati, etc.) senza aggiunta di sale agli alimenti. Così facendo si introducono circa 3 grammi di sale al giorno. Quando aggiungiamo sale agli alimenti introduciamo da 6 a 12 grammi di sale al giorno, a seconda se ci piace mangiare più o meno “saporito”. Ebbene se questo sale restasse nel sangue avremmo tutti una pressione sanguigna altissima. Per fortuna il rene è capace di eliminare il sodio in eccesso ma, per fare ciò, deve sottoporsi a un maggior lavoro che con il tempo altera il tessuto renale stesso.
Quindi se nell’alimentazione del bambino non aggiungiamo sale, noi diamo lo stesso il normale fabbisogno di sodio, e non lo predisponiamo all’ipertensione quando sarà adulto e preserviamo i suoi reni, che lavoreranno meno, perché non devono eliminare il sodio in eccesso. Inoltre non abituiamo il bambino al gusto del salato che, quando è troppo salato, non fa bene alla salute per i motivi che ho esposto precedentemente.

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