“Non c’è niente di più serio e più coinvolgente del gioco per un bambino. E in questa sua serietà è molto simile ad un artista intento al suo lavoro. Come l’artista, anche il bambino giocando trasforma la realtà, la reinventa, la rappresenta in modo simbolico, creando un mondo immaginario che riflette i suoi sogni a occhi aperti, le sue fantasie, i suoi desideri” (Silvia Vegetti Finzi).
A tale proposito, l’American Academy of Pediatrics, nelle sue linee guida ai pediatri sull’importanza dell’attività ludica (2007), mette in risalto il valore del gioco libero come un alleato essenziale per la salute e il benessere dell’infanzia. E raccomanda ai genitori, pur monitorando la sicurezza dei figli, di non diventare invadenti, perché nel gioco spontaneo il bambino è protagonista attivo. Anche per questo, i giocattoli semplici (e non quelli che fanno tutto da soli) sono molto più stimolanti.
L’American Academy of Pediatrics ricorda anche che il gioco è così importante per lo sviluppo ottimale dei più piccoli da essere riconosciuto dalle Nazioni Unite come un diritto fondamentale di ogni bimbo. Il gioco non è un “mero passatempo” ma contribuisce al benessere di ogni bambino, da un punto di vista fisico, cognitivo, sociale ed emotivo-affettivo.
Giocare, infatti, permette ai bimbi di esprimere la loro creatività, l’immaginazione e di cimentarsi in nuove conquiste, alimentando l’autostima (e vincendo così ansie e paure). Molti giochi si svolgono in gruppo e sono caratterizzati da regole. Questo fa sì che il bambino impari a stare con gli altri ed il rispetto delle regole, per garantire il buon funzionamento del gioco. A livello cognitivo il gioco favorisce lo sviluppo della memoria, dell’attenzione, della concentrazione, della capacità di confronto, di relazionarsi e di utilizzare degli schemi percettivi.
Una scarsa e carente attività ludica può contribuire a creare delle carenze a livello cognitivo. Consente al bambino di comprendere la realtà (mondo dal quale è ancora escluso). Consente al bambino di conoscere, interpretare e di controllare il proprio mondo interno fatto di desideri, pulsioni, istinti e quindi creare la giusta mediazione tra le due realtà.
In realtà il gioco, in tutte le sue forme, assume una valenza educativa fondamentale nel processo di evoluzione di un individuo, dall’infanzia all’età adulta. Giocando i bambini imparano senza rendersene conto e, divertendosi, a diventare adulti. Inoltre il gioco aiuta il bambino a scaricare paure, ansie, aggressività.
Nel gioco, attraverso spontaneità, desiderio, immaginazione, piacere, il piccolo costruisce le fondamenta per un sano sviluppo affettivo, cognitivo e sociale, impara ad essere creativo, sperimenta le sue capacità cognitive, percepisce se stesso, sviluppa autostima e fiducia, entra in relazione con i suoi coetanei, forma la personalità.
I bambini fanno del gioco la loro occupazione principale a cui si dedicano con perseveranza e piacere, traendone benessere. Il gioco accompagna tutte le fasi di sviluppo del bambino, di cui è considerato strumento indispensabile.
E’ attraverso il gioco che il bambino capisce come vanno le cose. Ciò che può e non può fare. Si rende conto che è regolato da regole che vanno rispettate. Le attività di gioco sono essenziali per un sano sviluppo dei bambini e degli adolescenti.
La ricerca mostra che il 75% dello sviluppo del cervello si attua dopo la nascita. Le attività che i bambini svolgono stimolano la connessione tra i neuroni e le cellule nervose. E’ un processo che influenza lo sviluppo delle abilità motorie, della lingua, della creatività, della consapevolezza personale, del benessere emotivo, della socializzazione, del problem solving e capacità di apprendimento.
Anche i tipi di giocattoli sono importanti. I giochi elettronici, in particolare, aumentano sicuramente le possibilità di gioco e l’intelligenza e i piccoli imparano presto ad utilizzarli ma, l’utilizzo eccessivo di essi, tende ad isolarli e diminuire lo sviluppo della creatività. La Società Italiana di Pediatria consiglia di limitare l’uso a 2 ore al giorno di gioco con tablet, pc e smartphone per i bambini tra 5 e 8 anni. Non superare 1 ora tra 2 e 5 anni. Non dare telefonini o tablet a bambini sotto i due anni.
Non usare telefonini e tablet per calmare o distrarre i bambini, durante i pasti o prima di andare a letto. No al cellulare “pacificatore”. Si invece all’utilizzazione di applicazioni di qualità da usare insieme ai genitori. I genitori dovrebbero dare il buon esempio limitando l’uso dei media device, perchè i bambini sono dei grandi imitatori (Elena Bozzola).
Il gioco è uno dei diritti del bambino senza il quale l’apprendimento e le normali funzioni sociali, possono non svilupparsi adeguatamente. Gioco è divertimento e lavoro insieme, euforia ma impegno e serietà.
Un adulto creativo è stato un bambino che ha giocato tanto, continua a giocare mantenendo ben distinto il piacere dal dovere, è positivo e mette valore aggiunto nel suo lavoro. Ha capacità di meravigliare, di stupire, di apprezzare le cose più semplici, di godere piccole bellezze della vita, di essere felice. Tutto ciò per la capacità di ritornare ad essere, al momento giusto e nel contesto giusto, la persona che era durante l’infanzia.
“Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé ” (P. Neruda)
Dott. Matteo Noto
Pediatra
Presidente ABIO Palermo